mercoledì 22 luglio 2009

L'antica mansio di Santa Cristina


Capanne, ruderi ed oggetti di vita quotidiana databili tra il I ed il VI secolo d.C., sono andati a completare un quadro d'insieme interessante composto dagli studiosi che si stanno occupando dello scavo di Santa Cristina, nel comune di Buonconvento (Siena).
Innanzitutto è stato riportato alla luce un grande complesso termale del I secolo d.C. in buono stato di conservazione. Gli archeologi pensano si tratti di una mansio, posta lungo l'antica via Cassia, praticamente una stazione di sosta gestita dal governo centrale e messa a disposizione di dignitari, ufficiali e quanti viaggiassero all'epoca per ragioni di stato. In una stanza absidata del complesso è stato ritrovato un mosaico in stile geometri del III secolo. In uno spogliatoio, invece, è stato riportato alla luce un braciere per riscaldare l'ambiente e poi due ambienti relativi al calidarium ed un bagno di vapore ed una vasca destinata all'acqua fredda.
Presumibilmente il complesso termale venne definitivamente abbandonato nel IV secolo d.C.. All'inizio, all'interno delle sue mura venne installata una abitazione con muri in terra e copertura di paglia (VI secolo d.C.) che fa pensare alla presenza, intorno, di altre unità abitative a formare un popoloso villaggio.
L'area indagata è di circa 200 mq ed ha rivelato una lunga frequentazione della zona tra la prima età imperiale e l'inizio dell'Alto Medioevo. Essa prende il nome da un'antica chiesa oggi scomparsa, la cui prima menzione risale all'814 ma che certamente risaliva almeno all'VIII secolo. Il 29 dicembre 814 l'imperatore Lodovico il Pio emette un diploma in favore dell'abate di Sant'Antimo in valle Starcia, con il quale si conferma l'appartenenza a quel monastero del caium Ceciliano all'interno del quale vi è compreso l'oratorium di Sancta Christina. Il possesso della chiesa da parte dell'abbazia viene ulteriormene sottolineato dall'imperatore Enrico III nel 1051.
Nel 1189 la bolla di papa Clemente III elenca la "Plebem Sanctae Cristinae in Cajo" tra le chiese che fanno parte della diocesi di Siena, pur continuando la pieve ad essere sotto la giurisdizione dell'abate di Sant'Antimo (bolla di Onorio III del 1216).
Ancora nel 1246 Santa Cristina è luogo in cui vengono ratificate importanti donazioni, come quella in fovere dello Spedale di Santa Maria della Scala. Nel 1249 vi viene venduto un campo insieme a chi lo coltivava ed alla sua famiglia. Nel 1462, con l'istituzione della diocesi di Pienza da parte di Pio II, la pieve di Santa Cristina venne assegnata a quest'ultima.
L'edificio religioso subì notevoli danni nella guerra di Siena, nel XVI secolo. Gli ultimi ruderi della pieve furono abbattuti nel 1787 per volere del patrimonio ecclesiastico di Montalcino. I materiali furono riutilizzati nella costruzione del campanile della chiesa di San Pietro a Buonconvento.

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