lunedì 12 ottobre 2009

I misteri di Algeri



Mentre scavavano alle fondamenta di una nuova stazione della metropolitana ad Algeri, alcuni operai si sono imbattuti in una vera e propria scoperta archeologica.
Infatti, sotto i resti della dominazione coloniale francese, hanno ritrovato quelli ottomani, più sotto ancora vi erano resti Medioevali e del periodo romano.
La speranza degli archeologi è quella di ritrovare i resti del passato punico della città di Algeri, quando i commercianti fenici si stabilirono nel nord Africa, intorno al I millennio a.C..
Le importantissime evidenze archeologiche interessano una parte della città posta proprio alla fine della Casbah, dichiarata, dall'UNESCO, patrimonio dell'umanità dal 1992.
Inizialmente sono emersi i resti della colonizzazione francese del 1830, poi quelli ottomani. Kamel Stiti, co-direttore degli scavi e membro del centro nazionale dell'Algeria per la ricerca archeologica, ritiene che il quartiere ottomano sia stato costruito sui resti della città medioevale, di cui è stato ritrovato, probabilmente, il cimitero, con resti di sepolcreti e scheletri leggibili.
Nella zona è tornata alla luce anche una chiesa paleocristiana, risalente al IV-V secolo d.C., con visibili le basi delle colonne, una navata di 20 metri di larghezza ed un pavimento a mosaico.
La speranza degli studiosi, però, è sempre quella di ritrovare i resti dell'antico emporio punico di Icosium, che un tempo sorgeva dove oggi vi è Algeri. Si ritiene che Icosium sia stata fondata nel III secolo a.C., pur nella quasi totale ignoranza sul resto della storia dell'antica città.
Tra le scarsissime tracce dell'antico avamposto fenicio, vi è una pentola di denaro che conteneva monete con l'iscrizione punica di Icosium e l'effige di un uomo, forse Melqart.

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