sabato 26 giugno 2010

Il sepolcro del Gladiatore


Sulla via Flaminia, alle porte di Roma, è tornato alla luce il sepolcro del senatore Marco Nonio Macrino, generale di Marco Aurelio. L'iscrizione del sepolcro prova l'esistenza di quest'uomo che molti vogliono aver ispirato il personaggio de "Il Gladiatore", interpretato da Russel Crowe.
Ogni giorno, per la Soprintendenza, è foriero di sorprese. Innanzitutto è ritornato alla luce il basamento del sepolcro, lungo venti metri e largo dieci. Il mausoleo è risultato alto quasi quindici metri ed è stato ricavato completamente dal marmo. I frammenti dell'edificio originario sono tutti intorno al basamento: colonne scanalate, capitelli corinzi, strutture del soffitto a cassettoni, rosoni pertinenti al soffitto, pezzi di frontone del timpano, cornici, fregi.
Grazie alla dottoressa Daniela Rossi, della Soprintendenza, che dirige i lavori al mausoleo di Macrino, si sa che il mausoleo aveva un timpano con quattro colonne davanti. Eccezionale è il tetto a due falde, anch'esso completamente in marmo. L'interno è costituito da una cella sepolcrale con fregi d'acanto.
La scoperta più eclatamente è quella di pietre distese che indicano la sepoltura di soldati narbonesi, provenienti da una necropoli sorta dopo la battaglia di Ponte Milvio. Le lapidi recano dediche ai militi di Como, Mediolanum e dell'Austria.

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