domenica 15 agosto 2010

I capolavori di Tell Halaf


Un puzzle di ben 27 mila tasselli, fragilissimi e non numerati. Questo è quello che si sono trovati davanti un team di archeologi e restauratori tedeschi guidati da Nadja Cholidis e Lutz Martin. Si tratta di un tesoro artistico ed archeologico vecchio di tremila anni: le monumentali statue del Tell Halaf Museum di Berlino.
Queste sculture, peraltro notissime, non erano mai state esposte al pubblico, finora, perchè ridotte ad un cumulo di macerie durante un bombardamento della Seconda Guerra Mondiale e dimenticate in uno scantinato. Ora saranno visibili nel Museo di Berlino dal 28 gennaio al 14 agosto 2011, per la prima volta dopo ben 70 anni.
Chi scoprì questi capolavori fu l'archeologo Max Von Oppenheim, destinato dal padre alla carriera diplomatica ed inviato, nel 1896, al consolato tedesco del Cairo. Tre anni dopo, seguendo le indicazioni di una guida beduina, scoprì i resti di un palazzo aramaico su una collina a nord della Siria chiamata Tell Halaf, situata nei pressi dell'antica città di Guzana, citata anche nell'Antico Testamento. Da allora trascorsero dodici anni prima che Von Oppenheim potesse riportare alla luce, a Tell Halaf, i resti di un palazzo principesco risalente al primo millennio a.C. e diverse statue imponenti, raffiguranti divinità, animali ed esseri fantastici.
Tra le statue riportate alla luce spicca "la bella Venere", un'imponente figura di donna seduta, il volto contornato da grosse trecce. Le sculture furono trasportate in Germania nel 1930. Le trattative per esporle sull'Isola dei Musei a Berlino fallirono e così Von Oppenheim decise di creare, in un vecchio padiglione industriale, un proprio museo, il Tell Halaf Museum, che presto acquisterà notorietà mondiale.
I frammenti, devastati dai bombardamenti dell'ultima guerra, sono stati ricomposti in nove anni di lavoro ed hanno restituito 30 tra sculture e rilievi.

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