venerdì 13 agosto 2010

Le meraviglie sepolte di Aquileia


Gli archeologi dell'Università di Trieste hanno ritrovato uno degli accessi alla monumentale domus dei Putti Danzanti di Aquileia. La domus, risalente al IV secolo d.C., probabilmente apparteneva ad una personalità piuttosto in vista dell'epoca, forse un funzionario imperiale.
Gli scavi sono condotti dall'archeologa Federica Fontana e stanno rivelando, di anno in anno, l'intera pianificazione del quartiere cittadino in cui è stata rinvenuta la domus, compreso tra il foro ed il porto fluviale.
"Abbiamo rinvenuto, proprio in corrispondenza dell'accesso orientale della domus, un ambiente riscaldato su suspensurae, con un pavimento musivo policromo molto bello. - Racconta l'archeologa Fontana. - Grazie a queste scoperte possiamo dire che la casa occupava molto probabilmente l'intero quartiere e si articolava su una serie di piccoli cortili scoperti e di veri e propri peristili. Uno di questi era dotato di un grande canale in calcare per lo scolo dell'acqua piovana, di un tipo che si ritrova, in genere, solo negli edifici pubblici. Questi elementi ci fanno comprendere meglio quanto fosse importante questa domus per Aquileia".
Proprio qui, nel 2005, furono riportati alla luce due mosaici policromi di straordinaria importanza e nel 2009 venne ritrovato un frammento di coppa in vetro "diatreta", di cui esistono pochissimi esemplari integri. Questa coppa era un oggetto di lusso, destinato ad essere utilizzato solo dagli alti funzionari imperiali o da coloro che gravitavano alla corte dell'imperatore.
"Nell'area del peristilio, il portico che cingeva il cortile interno della domus, abbiamo trovato pure una testa femminile in marmo che forse faceva parte della decorazioen scultorea dell'ambiente", ha aggiunto la Dott.ssa Fontana.

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