domenica 22 agosto 2010

Nuovi scavi ad Erice


Dopo settanta anni, Erice torna ad essere esplorata dagli archeologi. Si aprirà presto, infatti, una campagna di scavo che vedrà impegnato l'Istituto di Archeologia Classica della Freie Universitat di Berlino. Le ricerche saranno coordinate dal professor Salvatore De Vincenzo.
Saranno indagate le zone del Castello, del Quartiere Spagnolo e la cerchia muraria vicino a Porta Spada. Queste ricerche permetteranno di conoscere meglio il millenario passato di questa suggestiva cittadina siciliana.
Il nome di Erice si fa comunemente risalire ad un personaggio mitologico ucciso da Ercole. Secondo Tucidide la città fu fondata dagli esuli Troiani, che qui si insediarono dopo la guerra che distrusse la loro città. Questi profughi avrebbero, poi, secondo lo scrittore, dato origine al popolo degli Elimi. Erice fu contesa tra Siracusani e Cartaginesi sino alla conquista di Roma, nel 244 a.C..
Anticamente sembra che Erice, come Segesta, fosse uno dei centri più antichi degli Elimi, il luogo in cui questo popolo soleva celebrare i suoi rituali religiosi.
Durante la guerra punica, Amilcare fortificò la cittadina. I Romani vi venerarono la Venere Ericina, la prima divinità romana che somigliava alla greca Afrodite.
Gli arabi occuparono la rocca nell'831 d.C., chiamandola Gebel-Hamed. I normanni, succeduti agli arabi, restaurarono la fortezza e le antiche porte di età elimo-punica, aprendone ulteriori tre e costruendo un castello nell'area dove, un tempo, sorgeva il santuario dedicato a Venere Ericina. Furono sempre i normanni a ribattezzare Erice con il nome di Monte San Giuliano, nel 1167.

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