venerdì 22 ottobre 2010

Piccoli gioielli d'Italia: Ascoli Piceno (2)


Il Duomo di Ascoli è dedicato al patrono della città, sant'Emidio, e si trova in piazza Arringo. Attualmente l'edificio è il risultato di diversi rimaneggiamenti avvenuti nel corso dei secoli. Alcuni lavori di restauro, nella cripta, hanno accertato che il primo tempio fu costruito nel IV o V secolo, su un edificio di epoca romana che Sebastiano Andreantonelli identifica con un tempio pagano dedicato alle Muse, mentre altri studiosi vogliono fosse dedicato, piuttosto, ad Ercole e Giunone.
I ritrovamenti archeologici del 1882-1883 hanno accertato che il tempio cristiano fu eretto ricorrendo ai resti della basilica civile del foro romano, identificabili nel transetto, nelle absidi semicircolari e nella cupola, che risalgono alla fine dell'VIII secolo o all'inizio del IX secolo d.C.. Tra il V ed il VI secolo a.C. la costruzione subì la sua prima trasformazione, che le donò una forma a croce latina con l'aggiunta della navata longitudinale. Tra il 746 ed il 780 il vescovo longobardo Euclere aggiunse la cupola a base ottagonale. Un altro vescovo, Bernardo II, fece costruire la cripta per accogliere le reliquie del santo patrono ed iniziò i lavori per la realizzazione delle due torri poste agli angoli esterni della facciata.
Il 2 gennaio 1481 fu stipulato il contratto per la demolizione dell'antica facciata e la costruzione delle tre navate centrali ex novo. La facciata fu completata tra il 1529 ed il 1539, su progetto di Cola dell'Amatrice e fu realizzata in travertino. Al centro vi è il portale d'ingresso, ai lati del quale, nei due intercolunni minori, concludono la facciata due grandi nicchie che ospitano due sedie in travertino. La balaustra terminale, composta di colonnine, fu aggiunta nel 1592. Il fianco sinistro del duomo risale al 1485 ed è ornato di lesene corinzie.
L'interno è di gusto romanico-gotico, a corce latina, suddiviso in tre navate da sei pilastri ottagonali con capitelli rinascimentali. La cupola si innalza da una base rettangolare per divenire ottagonale nella parte superiore. La costruzione della cupola si data all'VIII secolo d.C..
Alle spalle dell'altare è collocato il coro gotico realizzato in noce, realizzato nel XV secolo da Giovanni di Matteo e Paolino d'Ascoli, suo figlio. A Giovanni di Matteo sono attribuiti tredici stalli, ai quali ne furono aggiunti altri dodici provenienti dalla chiesa ascolana di San Pietro Martire. Il coro comprende 40 stalli intagliati di rosoni, guglie con motivi floreali, fogliami e linee raffinate.

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