giovedì 25 novembre 2010

Il sigillo del gambero

A Farindola, in provincia di Pescara, i resti di un'antica abitazione romana hanno restituito un anello-sigillo d'oro. La scoperta è stata fatta durante dei lavori, peraltro abusivi, per la realizzazione di un fabbricato ed è stata recuperata grazie ai carabinieri della stazione di Penne.
Il sigillo rappresenta un gambero di fiume, scoperto proprio nella zona della villa, sul bordo di una cisterna. Sul fronte e sul retro sono riportati i nomi dei proprietari: Iunius Auriclianus e Rectina, schiava di Petronius, che, si pensa, siano stati moglie e marito. Il sigillo sembra appartenere, dall'analisi della grafia, al periodo tardo-antico (IV-V secolo d.C.) e può essere considerato la testimonianza di una grande abitazione nel territorio dei Vestini, attiva fino alla fine dell'impero romano.

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