venerdì 24 giugno 2011

Il misterioso dodecaedro

Dodecaedro
Il mistero del dodecaedro romano, forse, è destinato a rimanere tale. A cosa serviva realmente questo misterioso oggetto?
Il dodecaedro è chiamato così a causa della presenza, sulla sua superficie, di dodici facce. Generalmente è in bronzo oppure in pietra e misura dai 4 agli 11 centimetri di diametro. Alcuni pensano che i dodecaedri fossero dei semplici oggetti decorativi, in tutto e per tutto simili agli attuali fermacarte.
Le ipotesi formulate su questo particolare oggetto sono state tante e diverse nel corso degli anni. Finora sono stati trovati ben 90 esemplari del dodecaedro in quella parte dell'Europa che, anticamente, faceva parte delle regioni di nord-ovest dell'impero. Le circostanze dei ritrovamenti non sono molto chiare, di quasi certa c'è la data in cui sono stati utilizzati la prima volta: il IV secolo a.C.Una nuova ipotesi è quella che vuole il dodecaedro essere uno strumento di misurazione astronomico, costruito per misurare, in particolare, l'angolo della luce del sole in una data specifica in primavera ed in un'altra, altrettanto specifica, in autunno. Queste date oggetto di misurazione avevano, probabilmente, un'importanza particolare in agricoltura. La data di semina del grano, ovviamente, era importante ai fini dell'ottenimento di una produzione ottimale del cereale.
I luoghi in cui sono stati ritrovati i dodecaedri sono diversi: vicino ad accampamenti militari, accanto ad un santuario, in tesori o nei fiumi. Un dodecaedro è stato trovato come offerta funeraria nella sepoltura di una donna. Resta, comunque, il fatto che nessun dodecaedro è stato ritrovato negli stati che si affacciano sul Mediterraneo: Spagna, Italia e Grecia.
Il dodecaedro classico mostra, su ogni faccia, un foro e su ogni spigolo una piccola sfera. Tra le ipotesi più accreditate in merito alla sua funzione, vi è quella che lo vuole utilizzato come oggetto divinatorio o come strumento per spiegare l'organizzazione dell'universo.

3 commenti:

Amelia Carolina Sparavigna ha detto...

Solo di recente sono venuta a conoscenza dei dodecaedri romani. Ho preparato una copia (di carta) di uno di questi dodecaedri. Ne ho proposto l'uso di questo oggetto per eterminare le distanze (un telemetro) in un articolo
pubblicato su arXiv
http://arxiv.org/abs/1204.6497
con un po' di semplice ottica geometrica.
(In italiano http://porto.polito.it/2497004/ )
Per me, questi dodecaedri aventi la struttura con buchi di diverso diametro erano strumenti militari per determinare le distanze in balistica.
Era uno strumento facile da usare. Durante il Medioevo sono stati creati altri strumenti di questo tipo: l'uso del dodecaedro, che era uno strumento dell'esercito romano, si è perso col crollo dell'Impero. Grazie per l'attenzione.
Amelia Carolina Sparavigna

Em Hotep ha detto...

Grazie per la notizia. Questi "oggetti misteriosi", alla fine, tanto misteriosi non si rivelano. Almeno non tutti. Alle volte si vuol vedere nelle cose più di quanto esse siano. Il che mi porta a pensare quanto ancora poco sappiamo della vita e degli usi degli antichi...

Amelia Carolina Sparavigna ha detto...

Parole che sono un incentivo alla ricerca!

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