sabato 23 luglio 2011

La casa perduta e ritrovata di Tel Shikmona

La casa di Tel Shikmona
Un eccezionale lavoro di archeologia combinata a indagini degne del miglior detective ha portato, durante la prima stagione di scavi a Tel Shikmona, nella zona sud della cittadina di Haifa, alla scoperta delle rovine di una casa datata al Regno di Israele.
Il sito era stato già scavato 40 anni fa, ma lo stato di abbandono e le continue sovrapposizioni di spazzatura e terra che si erano accumulati negli anni, hanno nascosto i resti e disperso la memoria di quello che era nascosto sotto il groviglio di terra e detriti. Gli archeologi dell'Università di Haifa sono rimasti sorpresi di trovare dei resti ben conservati di una casa di quattro stanze.
"Abbiamo visto le strutture su alcune vecchie foto e ci siamo rammaricati che un così raro ritrovamento, oltretutto ben conservato, fosse sparito a causa del progressivo abbandono. Non eravamo sicuri di poterlo più recuperare. E' stato, praticamente, un miracolo che siamo riusciti a localizzarlo e scoprirlo ancora ben conservato", ha detto il dottor Shay Bar dell'Istituto Archeologico Zinman dell'Università di Haifa.
Tel Shikmona, sulla costa sud di Haifa, si trova nella riserva e nel parco naturale di Shikmona. E' stato scavato negli anni '70. Negli ultimi anni, comunque, i ritrovamenti archeologici a Tel Shikmona hanno subito gravi danni a causa dei cumuli di rifiuti ammassati nel sito e dei veicoli che vi sono passati. Le ricerche degli archeologi sono iniziate circa sei mesi fa.
Le fotografie degli anni '70 fatte sul luogo di scavo, mostrano una casa databile all'VIII-IX secolo d.C., periodo del Regno d'Israele. La struttura mostra la traccia definita di quattro stanze, che era la planimetria più comune tra le case del periodo. E' caratterizzata da una divisione funzionale della struttura in quattro spazi abitativi: tre posizionati verticalmente e il quarto orizzontalmente.
Il lavoro investigativo portato avanti sulle immagini ha condotto i ricercatori a stimare, con buona approssimazione, la localizzazione della casa. Il ritrovamento è senz'altro una preziosa opportunità di studiare la vita di tutti i giorni durante l'epoca del Regno d'Israele. Gli studiosi pensano di includere la casa nel percorso archeologico del parco, ovviamente dopo averla studiata e restaurata.
Un'altra importante e rara scoperta è stata fatta durante gli scavi: un sigillo personale con un'iscrizione in ebraico o in fenicio. Gli archeologi sperano di decifrarla per ottenere delle risposte sul quesito se, durante il periodo in questione, l'insediamento fosse di fatto israeliano o fenicio.
Altri ritrovamenti del periodo restituiscono l'immagine di un fiorente traffico con i paesi vicini del Medio Oriente. Reliquie importate da Cipro e dalle coste del Libano, che arrivavano custodite in graziosi e delicati vasi di ceramica di alta qualità. Sono stati ritrovati anche i resti di una brocca colorata con la porpora. I ricercatori hanno spiegato che si tratta di un caso molto raro di conservazione di una tintura, rafforzato dal fatto che sono state trovate centinaia di gusci di murice nel sito.
In precedenza era stata scavata una lunga sezione della parte orientale della collina che aveva rivelato una struttura terrazzata di epoca bizantina costruita sulla pendenza. Nelle case sono venuti alla luce pavimenti in mosaico semidistrutti e magazzini con dozzine di vasi che sono sopravvissuti al tempo intatti. Molte monete ed ornamenti, pendenti, armi e vasi di vetro sono stati recuperati, a riprova del benessere degli abitanti dell'insediamento.
Al di sotto dei resti di epoca bizantina, gli archeologi hanno ritrovato strutture pertinenti all'epoca persiana (IV secolo a.C.) tra le quali un forno, pesi da telaio in argilla e brocche per lo stoccaggio alimentare.

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