venerdì 22 luglio 2011

Emergenze dell'antica Piombinaria

Castello di Piombinara
Profittando di alcuni lavori per la realizzazione di un grande impianto fotovoltaico nel territorio di Colleferro, la Missione Archeologica di Piombinara, in accordo con la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, ha chiesto alla società che sta effettuando i lavori per l'impianto fotovoltaico di estendere l'indagine del georadar. Si è pensato, infatti, di indagare sul luogo dove sorgono i resti della chiesa di S. Maria in Piombinara.
Una prima indagine ha permesso di definire i resti della chiesa ottocentesca sotto il manto stradale. Questa chiesa è nota da alcune foto degli anni '40 e '50 del secolo scorso e i resti sono stati già in parte messi in luce durante una campagna di scavo nel 2006.
Le foto, poi, hanno mostrato i resti di un'altra chiesa, più antica di quella ottocentesca, identificata con la chiesa medioevale nota già attraverso un documento del 1152 con il nome di S. Maria di Piombinara. Il georadar ha rilevato un edificio a pianta ottagonale lungo più di sedici metri e largo dieci, con il fronte rivolto perso il fiume e il retro annesso ad un ambiente trasversale in asse con il campanile.
La chiesa medioevale è completamente ricolma di detriti di crollo e questo rende, al momento, impossibile l'esplorazione interna.
Il castello di Piombinara, invece, è documentato dal 1051, data in cui un non meglio identificato monastero di S. Cecilia, di sua pertinenza, viene indicato come rifugio di Oddone, abate di Subiaco. Il 10 dicembre 1151, nella chiesa di S. Maria "prope castrum Plombinaria" viene stipulato un atto di permuta tra la chiesa e Oddone Colonna. Il castello figura in una bolla di Lucio III del 1181, con l'elenco delle chiese di sua pertinenza.
Dal XIII secolo i documenti sul castello diventano più abbondanti, in concomitanza con l'affermarsi della famiglia Conti sul territorio (pontificato di Innocenzo III, Lotario dei Conti di Segni). Nel 1208 il castello compare in un atto di vassallaggio effettuato da Riccardo dei Conti fratello del Pontefice.

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