venerdì 29 luglio 2011

Una necropoli longobarda a S. Albano Stura

Orecchino d'oro dalla
necropoli longobarda
Lavori di sistemazione stradale sul percorso Asti-Cuneo hanno permesso di riportare alla luce un complesso archeologico straordinario, situtato nel territorio di S. Albano Stura.
Nella frazione di Ceriolo è stata rinvenuta la più importante necropoli longobarda in Italia, nonchè la più importante in Europa poichè sembra risalga al VII secolo a.C.. Gli archeologi della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte hanno indagato ben 760 tombe poste su file parallele, tutte orientate est-ovest, con il cranio del defunto posto ad ovest. Sul fondo di ciascuna sepoltura si sono ritrovati alcuni ciottoli che sorreggevano tavole lignee, la cui presenza è suggerita da altri ciottoli disposti lungo il "confine" della fossa che, scivolando all'interno, hanno coperto parzialmente alcuni oggetti di corredo. Più rare le sepolture entro un tronco d'albero o una cassa lignea, che ha lasciato una cavità dovuta alla decomposizione del legno. Cavità riempitasi, in seguito, di argilla.
L'eccezionalità del ritrovamento è dovuta al fatto che più di metà delle sepolture presenta un corredo funerario. La maggioranza delle tombe maschili ha, nel corredo, un coltello (scramasax), cinture di bronzo e ferro ageminato. Pochissime sepolture maschili presentano, nel corredo, la spada (spatha), la lancia, punte di freccia o cesoie.
Ci sono molte donne e bambini, tra gli inumati. Le sepolture femminili contengono collane in vaghi di pasta vitrea o ambra, braccialetti (armillae) in vetro, ambra e bronzo. Rari gli orecchini d'oro o d'argento.
Il complesso funerarrio è venuto alla luce nella primavera del 2009, ma se ne ha notizia solo ora, a scavi ultimati. Non sono emersi resti umani, forse a causa dell'acidità del terreno. Sono state ritrovate solamente le ossa di un bambino, poichè la sua sepoltura presentava una copertura a mattoni.
I materiali di scavo sono stati portati nel laboratorio del Museo di Antichità di Torino.
Probabilmente, pensano gli studiosi, si tratta di un complesso di sepolture collegate ad un grande insediamento longobardo sorto in prossimità del fiume.

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