domenica 21 agosto 2011

Selinunte greca e punica

Tempio di Hera a Selinunte
La città di Selinunte prende il nome dal selinon, il prezzemolo selvatico. Fu fondata dai coloni di Megara Hyblaea, guidati dall'ecista Pammilos, nel VII secolo a.C.
Successive migrazioni di coloni megaresi sicelioti si ebbero verso la fine del VII e per tutto il VI secolo a.C. Quando, all'inizio del V secolo, scoppiò la guerra tra Greci di Sicilia e Cartaginesi, conclusasi con la battaglia di Himera (480 a.C.), Selinunte si alleò con Cartagine fino a venire distrutta, nel 409 a.C., proprio dai Cartaginesi i quali, in seguito, la ricostruirono e la fortificarono nell'area dove sorgeva l'acropoli.
Il dominio punico durò fino alla prima Guerra Punica, quando Cartagine, per difendersi dai Romani, decise di accentrare le sue forze a Lylibeo, dove trasferì la popolazione di Selinunte. La città venne, pertanto, nuovamente distrutta.
Un violento terremoto, tra il X e l'XI secolo, finì per ridurre la città ad una grande rovina. Selinunte fu riscoperta dallo storico Tommaso Fazello, nel XVI secolo. Gli scavi furono iniziati dagli inglesi nel 1823.
I Megaresi, al momento della colonizzazione, si insediarono su una zona del sito dove, in seguito, sarebbe sorta la polis. Già sul finire del VII secolo a.C. avevano occupato l'acropoli, la pianura Mannuzza, il sito dove sono visibili i resti del santuario della Malophoros, la fonte del Selinos e la collina orientale.
Gli archeologi fanno risalire la data di fondazione ad un periodo compreso tra il 650 e il 627 a.C.. Successivamente fu fissato il confine tra lo spazio urbano e quello destinato alla sepoltura dei defunti attraverso la costruzione di mura che, nel contempo, avevano anche una funzione difensiva (VI secolo a.C.). Il processo di urbanizzazione si perfezionò tra il VI e il V secolo a.C., probabilmente in coincidenza con l'instaurazione della tirannide o con il ristabilimento di un regime aristocratico o oligarchico a seguito della fallita spedizione di Dorieo.
Le opere maggiori dal punto di vista architettonico furono realizzate nel 570 a.C., quando le condizioni economiche di Selinunte erano senz'altro estremamente floride. Le aree riservate negli impianti di epoca arcaica occupano posizioni marginali comunque ben collegate ai grandi assi che costituiscono il fulcro della pianta cittadina. Le zone deputate alla vita politica, civile e religiosa della città furono sempre piuttosto autonome.
Nel 1977, alla foce del Selinos, fu scoperto un secondo porto (il primo porto era situato sul litorale della vallata, tra l'acropoli e la collina orientale), incluso nel medesimo tracciato di quello dell'acropoli ed abitato ininterrottamente fino alla fine del V secolo a.C.
Nella zona residenziale non lontana dall'acropòoli, sorse un impianto arcaico di isolati paralleli alla linea di costa. Gli isolati erano larghi circa 30 metri e le strade 3,25. L'abitato risulta essere stato abbandonato verso la metà del VI secolo a.C.. Le abitazioni arcaiche furono distrutte e sostituite da difici in grossi blocchi, molto più grandi. Lungo le strade sorsero nuovi muri a prendere il posto dei precedenti. Le abitazioni private, originariamente composte da un solo vano, si arricchirono di diverse stanze.
La zona sacra occupava metà dell'acropoli. Qui sorsero, sin dalla fine del VII secolo a.C., cappelle votive, aree e recinti sacri. L'edificazione continuò fino al V secolo a.C.. Ad est venne realizzato un vasto spiazzo sostenuto da un muro a gradini. Alla fine del V secolo a.C. venne costruito un portico a due ali, il cui colonnato era in armonia con le colonne dei templi della collina orientale. Il primo di questi templi ad essere edificato fu quello di El, nella stessa epoca in cui furono costruiti i primi luoghi di culto dell'acropoli.
Secondo Plutarco, verso la metà del IV secolo a.C., "la maggior parte delle città sopravvissute erano occupate da barbari di stirpi diverse e da soldati che nessuno pagava più e che accoglievano volentieri tutte le rivoluzioni". I Cartaginesi aiutarono Selinunte a riprendersi ed aprirono una nuova fase di prosperità che si tradusse con il rifiorire della trama urbana. La città venne ricostruita sul suo sito primitivo, anche se in modo più limitato. Alcuni quartieri furono abbandonati e occupati da sepolture (350 a.C.). Sia l'abitato chei luoghi di culto assunsero, però, un aspetto e i caratteri peculiari della civiltà punica.
Le potenti fortificazioni dell'acropoli furono rafforzate a nord da un complesso sistema difensivo. La vecchia cinta muraria fu raddoppiata, a sud-est, con una nuova linea difensiva marcatamente punica. A sud-ovest fu aperta una nuova porta fortificata che guardava in direizone del porto e che formava l'ossatura della nuova zona abitativa insediata negli antichi santuari. Nella zona orientale, agli antichi edifici religiosi si aggiunsero altri edifici di carattere cultuale squisitamente punico.

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