sabato 22 ottobre 2011

Gli uomini di Qesem

Uno dei denti ritrovati nella grotta
Gli archeologi dell'Università di Tel Aviv ha fatto una scoperta che, se confermata, sposterebbe la produzione di lame in pietra ben prima di quanto indichino le teorie attualmente in voga. Finora l'inizio della produzione di queste lame di pietra era fissata al Paleolitico superiore (30-40.000 anni fa), l'epoca nella quale comparve l'Homo Sapiens e si sviluppò l'arte rupestre.
Gli archeologi israeliani hanno, però, ritrovato delle testimonianze che proverebbero che la realizzazione di queste lame sia stata una caratteristica della produzione Amudiana, durante il tardo Paleolitico inferiore (200-400.000 anni fa), pertinente ad un piccolo gruppo di ominidi stanziati in Israele, Giordania, Siria e Libano. Gli archeologi, infatti, hanno scoperto un gran numero di utensili da taglio, lunghi e sottili, nella Grotta Qesem, non lontana da Tel Aviv.
Ogni elemento componente le lame ritrovate testimonia un sofisticato metodo di realizzazione di utensili che anticipa notevolmente la tecnica che sarà in voca centinaia di migliaia di anni dopo. Le lame ritrovate nella Grotta Qesem si distinguono sia per la raffinatezza della tecnica adottata che per la enorme produzione. Il processo di "confezionamento" iniziava con una selezione accurata delle materie prime. La maggior parte delle lame aveva un bordo opaco ed un filo tagliente, adatte ad essere impugnate dall'uomo con notevole facilità.
Gli ominidi che abitavano la Grotta Qesem, inoltre, utilizzavano queste lame per la macellazione, avevano l'abitudine di servirsi quotidianamente del fuoco ed avevano suddiviso accuratamente gli spazi all'interno della caverna, all'interno di ciascuno dei quali svolgevano compiti ben determinati.
Il professor Avi Gopher e il dottor Ran Barkai del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Tel Aviv, che gestiscono gli scavi, unitamente al dottor Israel Hershkowitz del Dipartimento dell'Università di Antomia e Antropologia e Sackler School of Medicine, hanno eseguito, inoltre, un'analisi morfologica su otto denti umani rinvenuti nella medesima grotta dove sono state ritrovate le lame di pietra. I denti sono stati scansionati anche ai raggi X ed hanno rivelato che, per dimensione e per forma, sono molto simili ai denti moderni.
La Grotta Qesem è datata ad un periodo compreso tra 400.000 e 200.000 anni fa e gli archeologi che vi lavorano credono che tutti questi risultati testimonino una significativa evoluzione nel comportamento dell'uomo antico. I ricercatori ritengono, addirittura, che i recenti ritrovamenti potrebbero rovesciare la teoria che l'uomo moderno sia nato nel continente africano.

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