giovedì 13 ottobre 2011

La nave di Marausa

L'imbarcazione romana di Marausa
Una nave del III secolo d.C., affondata e rimasta integra. E' la sorpresa che gli archeologi si sono ritrovati nel mare di Marausa, vicino Trapani. La nave era lunga più di venti metri e larga nove ed è affondata 1700 anni fa, durante una manovra di ingresso nel fiume Birgi, allora navigabile, ora soltanto il nome del porto cittadino.
L'antica imbarcazione si trova a tre metri di profondità e 150 dalla riva ed è stata conservata egregiamente da un metro di argilla e dalle radici di posidonia, una pianta marina. Finora sono circa settecento i pezzi, lunghi dai 40 centimetri a qualche metro, che dovranno essere riassemblati appena possibile al baglio Tumbarello di Marsala, che già ospita una nave punica.
Il carico della nave era costituito da olive, noci e fichi dal Nordafrica, dei quali è stata ritrovata traccia. Sono stati anche recuperati pezzi di vasellame e bicchieri e tracce del carico di contrabbando: i cosiddetti "tubuli da extradosso", condotte cave in terracotta che servivano, nelle costruzioni, ad alleggerire le volte e gli archi e che in Africa costavano un quarto che a Roma. I tubuli venivanio nascosti ovunque e consentivano ai marinai di arrotondare la scarna paga che percepivano.
La nave di Marausa è la più completa mai ritrovata, conserva sia il lato sinistro che quello destro dello scafo.

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