domenica 30 ottobre 2011

La rivolta di Tessalonica

La Rotonda di Salonicco
La rivolta dei cosiddetti "zeloti" sconvolse l'impero bizantino nel 1342. Essa scoppiò nella città di Tessalonica, attuale Salonicco.
Il 15 giugno 1341 era morto, a Costantinopoli, l'imperatore Andronico III Paleologo, lasciando il trono a suo figlio di nove anni Giovanni V. Il comandante in capo delle forze militari terrestri, Giovanni Cantacuzeno, che aveva avuto importanti incarichi di governo anche durante l'impero di Andronico III, decise di autoproclamarsi reggente,  con la motivazione della sua lunga amicizia con il defunto sovrano. Contro di lui si formò immediatamente una coalizione che comprendeva anche l'imperatrice madre, Anna di Savoia, il patriarca di Costantinopoli e Alessio Apocauco, antico seguace dello stesso Giovanni Cantacuzeno.
Profittando di un'assenza di Cantacuzeno, i congiurati lo dichiararono nemico pubblico, incendiarono la sua casa e saccheggiarono i suoi beni. La reggenza venne affidata al patriarca di Costantinopoli, vera anima della congiura. Cantacuzeno, a sua volta, si fece proclamare imperatore in Tracia e assunse il nome di Giovanni VI, pur dichiarandosi ancora reggente del piccolo Giovanni V.
Alessio Apocauco cercò, allora, il sostegno del popolo, provocando una guerra civile e spingendo la plebe contro i sostenitori di Cantacuzeno che appartenevano, per la maggior parte, al ceto aristocratico (hoi dynatoi, "i potenti"). I rivoltosi decisero di assumere il soprannome di "zeloti". I primi scontri si ebbero ad Adrianopoli - odierna Edirne, nella parte turca della Tracia - dove i notabili locali furono massacrati. La rivolta si estese, da qui, in tutta la Tracia.
Il nucleo "pensante" della rivolta, però, rimase Tessalonica, la città bizantina più importante dopo Costantinopoli. Qui Giovanni Apocauco, figlio di Alessio, riuscì a guidare il malcontento popolare nei confronti del governatore Teodoro Sinadeno, considerato un alleato di Cantacuzeno. Fu attuato un vero e proprio colpo di stato con l'appoggio dei marinai della flotta e dei lavoratori del porto. All'inizio dell'estate del 1342 Sinadeno fu costretto ad abbandonare Tessalonica, seguito immediatamente da tutti i nobili. In città venne instaurato un nuovo governo a capo del quale, con il titolo di Arconti, furono posti Giovanni Apocauco e Michele Paleologo, uomo di origini oscure. A costoro si affiancò un consiglio (boulè) convocabile su iniziativa dei due magistrati.
All'inizio gli "zeloti" riuscirono a contenere gli attacchi di Giovanni VI Cantacuzeno ma, nel 1345, a causa di divisioni interne, la situazione di Tessalonica divenne estremamente critica e nella primavera dello stesso anno Giovanni Apocauco fece uccidere Michele Paleologo. Quando, poi, Alessio Apocauco cadde a Costantinopoli vittima di un attentato, Giovanni si risolse a cercare una tregua con i seguaci di Cantacuzeno.
La fazione più radicale, però, finì per prevalere. A capo di questa vi era Andrea Paleologo, figlio del defunto Michele. Giovanni Apocauco venne eliminato e i suoi sostenitori furono letteralmente fatti a pezzi dalla folla. Poi si aprì la caccia ai nobili. Il 3 febbraio 1347, alla morte di Alessio Apocauco, Giovanni Cantacuzeno fece il suo ingresso a Tessalonica, dove venne riconosciuto imperatore e tutore di Giovanni V Paleologo. Gli "zeloti", da parte loro, impedirono a Gregorio Palamas, mistico nonchè metropolita di Tessalonica, di prendere possesso della sua sede. Addirittura giunsero a tentare di consegnare la città al sovrano serbo Stefano Uros IV Dusan, ma la fazione moderata, guidata da Alessio Metochite, ebbe il sopravvento. Andrea Paleologo fuggì, quindi, in Serbia e, nel 1350, Giovanni VI, Giovanni V e Palamas entrarono in Tessalonica. L'ordine era stato, così, ristabilito.
Alessio Apocauco, anima della rivolta contro Cantacuzeno, era nato in Bitinia alla fine del XIII secolo. Era di oscure origini provinciali ma riuscì ad accumulare un consistente patrimonio grazie alla sua professione di esattore. Nel 1321, quando Andronico III si era ribellato contro il nonno Andronico II, Apocauco restò al fianco del giovane imperatore dal quale, in seguito, ottenne importanti cariche politiche.
Durante il suo mandato come governatore di Costantinopoli, restaurò le mura di Teodosio, costruì una fortezza sul Bosforo e ricostruì una chiesa a  Selimbria. Nel luglio 1345 fu assassinato da prigionieri politici del ceto aristocratico mentre ispezionava una prigione.
La città di Tessalonica, tuttora chiamata, in greco moderno, Thessaloniki, mentre è meglio conosciuta come Salonicco, fu fondata nel 315 a.C. da Cassandro, uno dei diadochi di Alessandro Magno, che le volle dare il nome di sua moglie, sorellastra di Alessandro.
L'importanza di Tessalonica risiedeva principalmente nel suo porto, importantissimo scalo commerciale, ma anche nella sua posizione strategica che ne faceva una sorta di avamposto verso il mondo balcanico. Proprio da Tessalonica partì l'evangelizzazione del mondo slavo e qui nacquero Cirillo e Metodio (IX secolo) che portarono quest'impresa a buon fine. La città ebbe una gran fioritura sotto Basilio II (976-1025), che la trasformò nel maggior centro di scambi commerciali e culturali con i Balcani.
La città conserva molte testimonianze del lungo periodo storico compreso tra il IV e il XV secolo: la Rotonda, l'Arco di Galerio (III-IV secolo d.C.), la chiesa di S. Demetrio (V secolo), le chiese di Hosios David e di S. Nicola Orphanòs (la prima del V secolo con un notevolissimo mosaico absidale protobizantino e affreschi del XII secolo; la seconda, fondata nel XIV secolo, custodisce un ciclo di affreschi tra i più splendidi del periodo tardo bizantino).

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