venerdì 21 ottobre 2011

Nunc est bibendum...

Termopolio di Pompei
Di nuovo l'uva a Pompei, gli orti e i giardini dell'antica città tornano a produrre come nel passato. Le aree coltivate della Casa della Nave Europa, della Casa della Fontana a Mosaico, del Foro Boario e del giardino dell'Osteria di Eusino hanno rivissuto, il 20 ottobre scorso, la festa della vendemmia.
Il primo vitigno fu impiantato nel 1996, con otto tipi differenti di uva coltivati seguendo le indicazioni date negli antichi testi e nelle fonti ed osservando le scene riprodotte negli affreschi degli edifici pubblici e privati. Oggi in produzione vi sono due qualità di vino prodotte: Piedirosso e Sciascinoso.
I vendemmiatori antichi raccoglievano l'uva e la pigiavano con i piedi. Nel torcularium il succo era raccolto nei dolia, lavati in precedenza con acqua di mare e rivestiti di resina di pino. Su questi dolia veniva, in seguito, annotata la zona d'origine del vino e l'anno della vendemmia. Prima di arrivare sulle tavole dei pompeiani, il vino era mescolato dagli haustores, che si servivano di specifico vasellame. Tra i produttori di vino più famosi si contano gli Arrii ed Asinio Proculo che produceva un vino chiamato asiniano racemato.
Chi dal vino traeva la massima fonte di guadagno erano A. Vettius Conviva e A. Vettius Restitutus, i fratelli proprietari della casa dei Vettii. Nell'Osteria di Eusino, poi, si gustava un ottimo vino che aveva il nome del proprietario dell'osteria.
Il vino era una bevanda ricercata anche dalle classi più povere ed il prezzo di un boccale di qualità mediocre era piuttosto accessibile. Il vino era consumato anche più volta durante la giornata. Dal momento che era piuttosto sciropposo - a causa delle tecniche di lavorazione dell'epoca - si usava mescolare il vino con acqua fredda d'estate (i ricchi ricorrevano anche alla neve) e calda d'inverno.
Il vino si beveva nei termopolia, dove era acceso sempre un fornello che consentiva di scaldare l'acqua da mescolare al vino. Pare che una specialità di Pompei fosse la cosiddetta posca: un mescuglio discutibile di acqua, uova e vino acido.

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