giovedì 30 maggio 2013

Antica solidarietà

Il teschio ritrovato nella tenuta di Castel Malnome
Cinque anni fa, nella tenuta agricola di Castel Malnome, sulla via Portuense nei pressi di Roma, un ritrovamento attrasse l'attenzione degli studiosi di antropologia, dei medici e degli archeologi. Si trattava di un unicum nella storia della civiltà romana imperiale: un uomo con la mandibola fusa al cranio, una gravissima patologia che ha impedito all'individuo, dell'età stimata di circa trent'anni, di aprire la bocca, rimasta sigillata al punto da non poter masticare né parlare.
In questi anni il cranio dell'uomo è stato analizzato e studiato dal servizio di antropologia della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Roma guidata da Paola Catalano. L'indagine sarà illustrata proprio in questi giorni a Palazzo Altemps, in occasione del convegno internazionale "Roma, Tevere, Litorale, 300 anni di storia, le sfide del futuro".
Lo scheletro dell'uomo appartiene ad una delle 300 sepolture della necropoli di Castel Malnome, riemersa durante la campagna di scavi del 2007. Il cranio, in particolare, di quest'individuo è stato studiato dal reparto di chirurgia maxillo-facciale dell'Università di Roma La Sapienza. E' stato sottoposto ad una serie di esami specialistici, TAC compresa, sulla base dei quali si è ipotizzata l'età dell'uomo: tra i 30 e i 35 anni, vissuto tra il I e il II secolo d.C.. Verso i dieci anni di età ha subito un trauma violento che gli ha bloccato la mandibola. Gli esami hanno anche riscontrato una frattura simultanea all'omero, da ricondurre, verosimilmente, allo stesso incidente. L'uomo era alto poco più di 160 centimetri e gli fu asportata volutamente la parte anteriore dei denti, in modo d permettergli di avere un foro attraverso il quale far passare il cibo. La comunità dei lavoratori delle saline, della quale l'uomo faceva parte, si prese cura di lui permettendogli di sopravvivere oltre i trent'anni e di lavorare. I suoi colleghi, poi, alla sua morte gli hanno lasciato una moneta di bronzo accanto al torace per pagare il pedaggio a Caronte. L'analisi sugli isotopi del carbonio e dell'azoto ha rivelato che l'uomo venne nutrito con un certo equilibrio di proteine e carboidrati, segno che per lui erano preparate delle pappette che poteva ingerire.

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