venerdì 15 agosto 2014

Emerge un'antica necropoli in Sudan

Le sepolture ritrovate in Sudan (Foto: Progetto Archeologico
Berbero-Abidiya)
Scoperto un antico cimitero con tombe sotterranee in Sudan, nei pressi del Nilo. Nelle sepolture gli archeologi hanno ritrovato diversi artefatti, un anello d'argento con incisa l'immagine di una divinità, una scatola in ceramica decorata con grandi occhi che, forse, dovevano proteggere dal malocchio.
Il cimitero è stato scoperto accidentalmente nel 2002, durante gli scavi di un fosso vicino al moderno villaggio di Dangeil. Da allora sono iniziati gli scavi archeologici. La necropoli risale al regno di Kush, che aveva la sua capitale in Meroe. Kush controllava un territorio molto vasto e venne governato, a volte, anche da regine. Sebbene i kushiti usassero costruire diverse piramidi, la necropoli che sta emergendo non contiene strutture simili.
La scatola con i grandi occhi ritrovata nella necropoli
sudanese (Foto: Progetto archeologico Berbero Abidiya)
La tradizione funeraria dei kushiti dimostra che essi credevano nella vita dopo la morte, dal momento che usavano deporre, nelle sepolture, alimenti e vasellame vario. Tra quest'ultimo vi erano alcuni grandi vasi per la birra di sorgo. L'anello ritrovato in una di queste tombe sotterranee è ora custodito in un museo. La divinità raffigurata è Amon che, nel regno di Kush, è spesso raffigurato con testa di ariete. Un tempio dedicato a questo dio si trova a Dangeil. Gli antichi funzionari usavano anelli come quello ritrovato come sigilli, ma finora sono stati rari i ritrovamenti di anelli d'argento.
Tra i reperti vi è anche una scatola di faience decorata con degli udjat, degli occhi, a protezione contro il malocchio e sette coppe collegate tra loro: sei ciotole circondano una ciotola che si trova nel mezzo. Queste ciotole erano utilizzate generalmente per il cibo.
Una delle sepolture della necropoli ha restituito punte di freccia ed i resti di un uomo che indossa un anello di pietra sul pollice, probabilmente un arciere. Il tiro con l'arco era un'attività molto importante nella società kushita: re e regine di Kush erano spesso raffigurati con anelli di pietra ai pollici, anelli che servivano per tendere la corda degli archi. Il dio kushita Apedemak, divinità guerriera con testa di leone, è raffigurato nell'atto di tirare con l'arco.

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