mercoledì 8 giugno 2016

Circeo, i segreti della grotta delle Capre

I resti umani trovati nella grotta delle Capre
(Foto: roma.repubblica.it)
Uno scheletro, dai primi accertamenti, di età romana e dall'apparenza appartenente ad un bambino, è stato scoperto sul promontorio del Circeo, all'interno della grotta delle Capre. E non è il primo venuto alla luce nel sito preistorico che la leggenda indica come l'antro in cui la maga Circe preparava i suoi incantesimi.
I resti sono stati così recuperati dalla Soprintendenza per essere studiati, e il Comune di San Felice Circeo, in costante contatto con il Ministero, sta vagliando l'ipotesi di avviare nella grotta una campagna di scavi. L'area potrebbe, infatti, essere stata utilizzata dai romani come luogo di sepoltura legato a riti particolari.
La grotta delle Capre, oggetto di studi già nell'Ottocento e così denominata perché in epoca recente sarebbe stata utilizzata come ricovero per animali, è una tra le più visitate del promontorio, sita nella zona cosiddetta di Quarto Caldo. Il Professor Carlo Alberto Blanc, a cui si devono le principali scoperte relative all'epoca preistorica del Circeo, individuò in quello spazio 12 strati di terreno, con tracce evidenti dell'ultima glaciazione e persino resti di un ippopotamo.
Marcello Zei, scomparso sedici anni fa e allievo di Blanc, nella stessa grotta recuperò poi due scheletri, che sarebbero appartenuti sempre a bambini e che risalirebbero sempre all'età romana. Tali resti vennero portati alla luce dal professore in una zona della grotta dove vi è un cumulo di terra, a lungo ritenuto frutto di uno dei tanti smottamenti che si verificano al Circeo e che di recente avevano portato a chiudere proprio l'accesso all'antro della maga. Scheletri coperti sempre da anfore, utilizzate come sarcofago. Ora, nello stesso punto, sono state scoperte altre ossa.
L'accesso alla grotta delle Capre è stato così bloccato e si sta appunto valutando l'ipotesi di una campagna di scavi, ipotizzando che parte del sito sia stata impiegata dai romani per la sepoltura dei bambini, al termine di particolari riti funebri. I carabinieri inoltre stanno indagando sul recente ritrovamento. Le ossa sono state segnalate da presunti escursionisti, ma dove sono state recuperate vi sono chiare tracce di recenti scavi, che avrebbero portato anche a mandare in frantumi l'antica anfora che copriva quei resti. Un mistero.

Fonte:
roma.repubblica.it

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