sabato 24 dicembre 2016

L'antica Tanais, città greca alla foce del Don

Rovine dell'antica Tanais (Foto: WikiWand)
L'antica città greca di Tanais ha una singolare posizione, un remoto avamposto sul delta del fiume Don, nel mar D'Azov. Su questa lontana colonia greca si hanno informazioni da Strabone e da Alessandro Poliistore. Si pensa che Tanais sia stata fondata da coloni greci nel III secolo a.C., quale insediamento strategico nelle terre dei cavalieri nomadi. Gli archeologi hanno confermato che la città vantava efficaci fortificazioni, molto più impressionanti di quanto si era inizialmente pensato. La spedizione archeologica è stata condotta dal Dottor Marcin Matera, dell'Istituto di archeologia dell'Università di Varsavia.
Le città greche con elevati standard di vita erano solitamente dotate di un complesso sistema di fortificazioni. Quelle di Tanais erano state costruire con tre strati: due facciate di blocchi di calcare, riempiti con una composizione di roccia frantumata e argilla. Queste fortificazioni primarie erano sorvegliate, sull'esterno, da un fosso molto simile ai fossati medioevali, protetto su entrambi i lati da una serie di piccoli rinforzi strutturali.
Localizzazione di Tanais (Encyclopedia of Ukraine)
Gli archeologi polacchi hanno anche scoperto i resti di un ponte di legno che collegava i paramenti esterni del fossato difensivo alla porta della città greca. Uno dei lati del ponte era sostenuto da un imponente pilastro in pietra, mentre l'altro era stato rinforzato con robusti pali di legno. Si tratta di un progetto unico, nel mondo greco, anche perché il ponte non è perpendicolare alle fortificazioni, ma posizionato ad una certa angolazione.
Tanais era considerata un importante emporio nell'estremo nordest della sfera culturale ellenica. La città era considerata un baluardo contro l'incursione in massa di guerrieri nomadi provenienti dalle steppe. La città crebbe in prosperità e forza nel I secolo a.C.: vennero costruiti edifici sontuosi e imponenti e venne abitata dai sovrani dei regni greci clienti di Roma. Grazie al suo sviluppo economico e alla lontananza dal centro del regno del Bosforo, Tanais poté acquisire una relativa indipendenza politica. In occasione delle lotte scoppiate nel Bosforo alla fine del I secolo a.C., si schierò dalla parte degli avversari di Roma sostenendo la regina Dynamis, cacciata dal trono. La conseguente spedizione punitiva condotta dal re Polemon, alleato dei Romani, nell'8 a.C., portò alla prese e alla parziale distruzione della città: venne rasa al suolo l'area suburbana occidentale, costruita da genti non greche secondo il modello greco e difesa da un semplice muro.
Rovine dell'antica Tanais (Foto: panoramio.com)
Alla fine del I secolo d.C. sorse una nuova fortificazione che assunse la forma di un castrum romano: tracciato quasi quadrato, quattro porte, un massiccio muro di pietre squadrate con torri e un fossato profondo 8 metri e largo 13, che sfruttava le caratteristiche topografiche del sito. 
Nel III secolo d.C. l'insediamento, con le sue imponenti fortificazioni, venne devastato e saccheggiato da un esercito composto di nomadi Sarmati e Goti di origine germanica. Al di sotto delle case distrutte, all'interno di spaziosi scantinati, sono state rinvenute intatte le mercanzie che vi erano state depositate e che fino a oggi costituiscono la parte più cospicua del materiale archeologico fornito dal sito. Una parziale rioccupazione dell'area cittadina, cui dovettero partecipare anche numerosi gruppi originari delle steppe ebbe luogo nella seconda metà del IV secolo d.C.. La migrazione unna, agli inizi del V secolo d.C., portò nuove distruzioni e la città cessò di esistere.
Tanais (Foto: Panoramio)
Il materiale onomastico documentato nelle iscrizioni dimostra che nello sviluppo della città il monopolio etnico delle cariche governative (ellenarca per i Greci e arconte per i Tanaiti, vale a dire il resto degli abitanti della città) era stato superato ed i Greci potevano assumere la funzione di arconte dei Tanaiti come i non greci quella di ellenarca. Allo stesso modo la variabilità dei patronimici di nomi greci e iranici (sarmati) testimonia l'avanzato processo di fusione tra i due gruppi etnici.
Oltre alla funzione di arconte sono note, da fonti epigrafiche, le funzioni di strategòs poleiton, lochagòs, prosodikòs, diàdochos e un collegio di prostàtai. A partire dal 163 d.C. iscrizioni architettoniche testimoniano l'esistenza di un presbeutès basilèos, un governatore dei sovrani del Bosforo, eletto - nel II e nel III secolo d.C. - tra la popolazione di Tanais.
Cultura e religione vennero interessate anch'esse dal sincretismo. Iscrizioni testimoniano l'esistenza di thìasoi e sinodi per le divinità principali e il culto di Afrodite Apaturia, Zeus, Ares e Apollo. Statuette bronzee raffigurano Hermes, Apollo e Sileni, mentre figure in terracotta rappresentano Cibele e l'aquila di Zeus. Tutti i culti greci si mescolarono notevolmente a quelli barbarici.

Fonti:
realmofhistory.com
treccani.it

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