sabato 31 dicembre 2016

Trovati altri frammenti di rotoli del Mar Morto

Grotte nel deserto della Giudea, dove sono stati rinvenuti i primi rotoli
(Foto: ancient-origins.net)
I rotoli del Mar Morto sono un corpus di quasi 1.000 manoscritti in ebraico, aramaico e greco antico, contenenti alcune delle più antiche versioni della Bibbia ebraica e sono tra i più importanti ritrovamenti archeologici della storia.
Recentemente sono stati rinvenuti altri due pezzi di alcuni di questi rotoli, in una grotta nel deserto della Giudea, vicino al Mar Morto. I frammenti devono ancora essere decifrati, poiché la scrittura è poco leggibile, ma si spera che possano aggiungere nuove informazioni a quelle già in possesso dei ricercatori riguardo soprattutto la vita di Gesù. Gli studiosi della Hebrew University e della Israel Antiquities Authority affermano di non essere ancora certi che la scrittura sia ebraica, aramaica o un dialetto completamente diverso.
I frammenti di papiro sono di circa 2 centimetri, alcuni recano tracce di scrittura, altri sembrano non averne. Sono stati ritrovati durante nuove esplorazioni della grotta nel deserto tra maggio e giugno di quest'anno, all'indomani della vendita di alcuni documenti romani e dell'Età del Ferro al mercato nero. Alcuni dei rotoli trovati negli anni passati hanno mostrato chiaramente cosa vi era scritto mentre altri sono più difficili da decifrare e sono ancora in corso di analisi. Il primo rotolo del Mar Morto è stato trovato nel 1947 da un beduino che si calò in una grotta vicino Qumran dopo avervi gettato un sasso ed aver sentito un rumore di cocci infranti.
Giara simile a quelle nelle quali erano
custoditi i rotoli del Mar Morto
(Foto: Wikimedia Commons)
L'archeologo Yohanan Ahranoi ha scoperto la Grotta dei Teschi, quella nella quale, quest'anno, sono stati rinvenuti altri frammenti di rotoli, nel 1960. La cavità è stata così chiamata per la presenza di sette teschi umani e di altre ossa ed è una delle numerose grotte che compongono un grande complesso di spazi naturali su una ripida scogliera che fiancheggia il torrente Tze'elim nel deserto. Nelle vicinanze si trova la Grotta delle Frecce così detta dal ritrovamento, in essa, di frecce in ferro di circa 1800 anni fa. Le condizioni climatiche asciutte del deserto della Giudea hanno senz'altro contribuito alla conservazione sia degli oggetti che delle tracce biologiche. Nelle vicinanze si trova anche la Grotta dei Rotoli, dove sono stati trovati i primi documenti risalenti al periodo della rivolta di Bar Kokhba.
Gruppi umani hanno occupato le grotte sin dalla preistoria e fino al periodo della dominazione romana in Giudea. Molti dei ritrovamenti più recenti sono estremamente frammentati perché potrebbero essere stati danneggiati dai saccheggiatori. Precedenti ritrovamenti nella Grotta dei Teschi includono frammenti di tessuti, corde, articoli in pelle, manufatti in legno e strumenti in osso. Sono stati trovati anche frammenti di un pettine per pidocchi in legno risalente alla rivolta di Bar Kokhba, cocci di ceramica, vasi in pietra, oggetti in selce e metallici quali aghi.
Purtroppo l'intervento violento dei saccheggiatori non permette di datare molti dei manufatti e degli oggetti ritrovati. La scoperta di resti di prodotti alimentari quali datteri, olive, melograni, orzo e grano ha permesso di stimare l'utilizzo dei ripari rocciosi, da parte delle comunità umane, al Calcolitico fino al periodo dell'occupazione romana.
Uri Dadivovich, uno dei direttori dello scavo di quest'anno, ha affermato: "Abbiamo tutte le ragioni per credere che esistano ancora rotoli nascosti. Diversi documenti di epoca romana e anche dell'Età del Ferro sono emersi, negli ultimi anni, sul mercato clandestino delle antichità. Sicuramente provengono dalle grotte del deserto della Giudea".

Fonte:
ancient-origins.net

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