mercoledì 9 agosto 2017

Karkemish, continuano le scoperte

Le rovine di Karkemish e la lastra con i grifoni rampanti
(Foto: artemagazine.it)
Sono circa 250 le tavolette in argilla rinvenute dalla missione archeologica turco-italiana condotta dall'Università di Bologna, nell'area di Karkemish, in Turchia. La missione, iniziata nel 2011, è guidata dal docente Unibo Nicolò Marchetti, con la collaborazione degli atenei turchi di Gaziantep e di Istanbul.
Nel corso dell'ultima campagna di scavo sono state riportate alla luce, oltre a sarcofagi, corredi funerari achemenidi e tavolette neoassire con iscrizioni cuneiformi, anche decine di "bullae" ittite in argilla con iscrizioni che risalgono al XIII secolo a.C.. Si tratta delle antenate delle bolle di accompagnamento attuali, che riportano beni, quantità e prezzi dei commerci della antica città turca. Tra i reperti potati alla luce anche una lastra in basalto con scolpiti grifoni rampanti.
L'antica città di Karkemish, situata nella regione di Gaziantep, tra l'Anatolia, la Siria e la Mesopotamia, è stata nell'antichità un centro di grandissima importanza. Fu abitata dal VI millennio a.C. ed è stata spesso paragonata, per splendore, ad altre città come Troia, Ur, Gerusalemme, Petra e Babilonia. In particolare, poi, a partire dal 2300 a.C., la città riuscì ad acquisire un ruolo sempre più centrale. Nel corso dei secoli passò sotto il dominio di Ittiti, Assiri e Babilonesi.

Fonte:
artemagazine.it

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