domenica 18 febbraio 2018

Roma, riaperto il Mausoleo di Castel di Guido

Il municipio XIII di Roma rende nota a tutta la cittadinanza la riapertura del Mausoleo di Castel di Guido, detto di Antonino Pio, dopo circa 15 anni di chiusura al pubblico. Un risultato di grande valore per il territorio e per i suoi cittadini. Si tratta di uno dei luoghi storici e archeologici più importanti del territorio e parco archeologico dell'Aurelia.
Esso, infatti, fa parte di un più ampio sito di età romana, che comprende la villa e l'azienda agricola, forse attribuibile all'imperatore Antonino, anch'esso da riportare alla luce. Sul mausoleo fu poi edificata la chiesa dello Spirito Santo, tutt'oggi in funzione, che ne ricalca il perimetro e che fu anche chiesa templare. Così, dopo oltre un decennio di chiusura, che lo ha di fatto sottratto alla conoscenza degli utenti, possiamo restituire questo antico sepolcro alla pubblica fruizione e all'interezza della struttura di cui è parte integrante. Una fruizione gratuita per tutti i cittadini, che potranno ora avere un ulteriore sito di riferimento e di interesse in questo territorio, accanto all'oasi naturalistica Lipu, alla vicina villa romana delle Colonnacce e all'azienda agricola di Castel di Guido.
Tutto ciò è frutto dell'interessamento e dell'impegno della Commissione VI Commercio e Sviluppo locale e turismo del Municipio XIII, che ha trovato la disponibilità e la collaborazione della Sovrintendenza ai Beni di Roma.
La tomba è costruita in laterizio, databile tra la fine del III e l'inizio del IV secolo d.C.. Costruzioni simili, tipiche del suburbio urbano, si trovano sull'Appia (il Mausoleo di Romolo), Tor Pignattara e nel complesso dei Gordiani a Tor de' Schiavi.
Castel di Guido sorge sulla vecchia via Aurelia, della quale sono stati rinvenuti, a più riprese, basoli in selce che ne lastricavano il percorso. Il pianoro tufaceo che caratterizza questa zona ha restituito i resti di un muro imponente, con rivestimento in laterizio ed un tratto di pavimento che gli archeologi ritengono appartenesse ad una villa romana di epoca imperiale. Un'altra costruzione è venuta alla luce alle spalle della chiesa dello Spirito Santo: se ne sono intercettati un breve tratto di muro, due ambienti parzialmente pavimentati con mosaici, due magazzini e vasche intonacate con cocciopesto.
La zona di Castel di Guido ospita anche una necropoli molto estesa, si parla di circa 300 tombe di fattura modesta, costruite con mattoni e tegole oblique. Le tombe non hanno restituito particolari corredi funebri, alcuni inumati hanno la classica monetina che permetteva al defunto di passare nell'aldilà. In una tomba maschile sono stati trovati dei bracciali in bronzo, mentre in una femminile sono emersi una cavigliera e borchiette montate su una striscia di cuoio.
In altri scavi è venuto alla luce un mammut ben conservato.

Fonti:
abcvox.info
massimina.it

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